L'Aou Policlinico "G. Martino" di Messina ha promosso insieme con l'Ateneo di Messina un importante evento dedicato alla donazione degli organi. Il 1 ottobre 2019 si è tenuta infatti la Cerimonia di inaugurazione del nuovo reparto di Rianimazione che è stato intitolato a Nicholas Green, in occasione del 25° anniversario della morte del piccolo statunitense, avvenuta al Policlinico di Messina il 1 ottobre 1994 a seguito del tragico ferimento sulla Salerno-Reggio Calabria. Un evento che colpì profondamente l'opinione pubblica, soprattutto per la scelta dei genitori di donare gli organi del bambino, imprimendo uno straordinario slancio alla cultura della donazione in tutto il mondo.
Alla cerimonia sono intervenuti i genitori di Nicholas, Maggie e Reginald Green, che hanno voluto condividere con la città di Messina questo momento, e le massime autorità cittadine, civili, religiose e militari, fra cui il prefetto Maria Carmela Librizzi.
Successivamente alla cerimonia di intitolazione, il Centro congressi del Policlinico universitario ha ospitato la conferenza "Effetto Nicholas" sulla sensibilizzazione alla donazione di organi.
Dopo i saluti del Rettore, prof. Salvatore Cuzzocrea, e del Direttore Generale dell'A.O.U. "G. Martino", dott. Giuseppe Laganga Senzio, sono intervenuti i signori Green, e l'Assessore regionale alla Salute, avv. Ruggero Razza. La conferenza è stata coordinata dal Direttore Sanitario dell'A.O.U. "G. Martino", dott. Antonino Levita.
All'iniziativa, che il Policlinico universitario ha organizzato in sinergia con l'Ateneo peloritano, ha preso parte anche Maria Pia Pedalà, residente a San Fratello, in provincia di Messina, che 25 anni fa ricevette il fegato di Nicholas. In quella occasione altri sei pazienti italiani ricevettero gli organi espiantati al bambino, dalla cui morte nacque una nuova speranza di vita. Presenti all'evento anche numerosi studenti degli Istituti scolastici superiori cittadini che hanno raggiunto il Policlinico con i mezzi messi a disposizione gratuitamente dall'Atm, nell'ambito di una sinergia tra enti volta a sensibilizzare i giovani su un argomento rilevante come quello della donazione degli organi.
La partecipazione degli studenti, inoltre, ha segnato uno dei momenti più toccanti della cerimonia: due ragazzi del Liceo classico "Maurolico", infatti, hanno letto – con grande trasporto e partecipazione – i messaggi scritti dai genitori di Nicholas, con i quali Maggie e Reginald Green hanno raccontato la loro esperienza e spiegato le ragioni della loro scelta, ringraziando l'ospedale universitario e la città di Messina per essere stati loro accanto. Inoltre, sono stati consegnati degli attestati di merito agli studenti del Liceo artistico "Basile" che, nei mesi scorsi, avevano decorato i muri del reparto di Rianimazione, contribuendo a renderlo più accogliente e umano. Presente anche un gruppo di alunni del Collegio S. Ignazio, fra cui una studentessa che è stata salvata proprio grazie ad un trapianto.
Il convegno si è aperto con la proiezione di un video che ha rievocato la consegna ai coniugi Green del Premio speciale Bonino 1994, promosso dalla Fondazione Uberto Bonino e Maria Sofia Pulejo di Messina. Altri due contributi video realizzati dalla famiglia Green hanno ricordato a tutti la figura del bambino così tragicamente scomparso, ma la cui memoria è quanto mai viva.
"L'occasione di oggi – ha commentato il Rettore – rappresenta un segno tangibile di una memoria che non svanisce, un simbolo d'amore che questa famiglia ha donato. Grazie al loro gesto è possibile parlare della donazione degli organi con più enfasi e determinazione. L'Ateneo conta moltissimo sul suo Policlinico e sulla sua gestione innovativa. L'iniziativa, inoltre, mi consente di rendere operativa una promessa, ovvero, fornire il Policlinico universitario di un reparto di Rianimazione con la 'erre' maiuscola. Oggi prende servizio un ricercatore a tempo indeterminato ad Anestesia e Rianimazione che ha avuto una grande esperienza all'Ospedale Molinette di Torino proprio in questo settore. Uscirà tra breve anche un bando per docenti esterni all'Ateneo per accrescere ulteriormente il capitale umano di Anestesia e Rianimazione e dare il meglio nell'aiuto ed il sostegno ai pazienti".
"L'iniziativa – ha affermato il direttore generale dell'Aou dott. Laganga – rappresenta un ulteriore tassello per rafforzare le politiche di promozione della cultura della donazione, che da anni questa Azienda e l'Università degli Studi di Messina stanno mettendo in campo. Ateneo e Policlinico hanno lavorato in sinergia per collegare l'aspetto assistenziale a quelli di innovazione e ricerca. L'intitolazione del reparto di Rianimazione al piccolo Nicholas Green rappresenta non solo un gesto nei confronti della famiglia, ma anche un tentativo di sensibilizzazione sul tema della donazione degli organi. Decidere di farlo rappresenta un momento difficile dal punto di vista psicologico. L'obiettivo è quello di compiere un lavoro di formazione delle coscienze, delle persone ed anche dei nostri operatori, in grado di agire sulla percezione di questa importante scelta. All'epoca vi fu il cosiddetto Effetto Nicholas e non vi erano ancora le potenzialità tecniche e le conoscenze odierne. Per questa ragione speriamo di ottenere un doppio effetto Nicholas".
"C'è bisogno – ha detto l'Assessore Razza – di svegliare le coscienze e noi lo abbiamo fatto con una campagna di sensibilizzazione, coinvolgendo anche gli enti locali. La Regione Siciliana ha bisogno di crescere nel numero e nella miglior organizzazione dei servizi di donazione, ma anche nella sensibilità. A fronte degli accertamenti di morte cerebrale le opposizioni alla donazione continuano ad essere ancora oggi alte. Il Centro Regionale Trapianti si è ben riorganizzato ed assistiamo ad una lieve crescita delle donazioni, ma vorremmo ancora di più e desideriamo dare l'esempio. In una seduta della giunta regionale, e ho atteso proprio la giornata dell'omaggio a Nicholas per dirlo, tutti i componenti del governo hanno firmato il consenso alla donazione degli organi, a partire dal Presidente Musumeci. Abbiamo bisogno di portarci al livello di quelle regioni d'Italia in cui la donazione cresce di più. In questo senso il modello di riferimento è la regione Toscana".
"Quando Nicholas morì – ha ricordato Reginald Green – abbiamo guardato il suo corpo e abbiamo capito che lui non c'era più, ma che molte altre persone avrebbero potuto continuare a vivere grazie ai suoi organi. Non è stata una decisione difficile per noi, ma perfettamente naturale. Siamo qui per incoraggiare gli italiani a credere che quella decisione rappresenta effettivamente la scelta più naturale da fare. Quando si parla di intitolare una strada o un luogo a qualcuno, io penso a qualche personaggio come ad esempio Napoleone, Shakespeare o personaggi storici e invece vedere scuole, giardini, luoghi e strade intitolate a Nicholas mi fa comprendere quanto l'Italia sia un Paese sensibile".
Il nuovo reparto di Rianimazione, che ha anche accolto un quadro raffigurante Nicholas, realizzato e donato dalla pittrice siciliana Anna Bonomo, dispone di 20 posti letto complessivi, presso il piano 1° del padiglione "E", si estende su una superficie di 800 mq, ha richiesto 8 mesi di lavoro ed ha avuto un costo di circa 1,1 milioni di euro; è stato progettato con una filosofia innovativa che prevede la realizzazione di box prefabbricati, per consentire una migliore gestione clinica del paziente.
Grande cura è stata anche posta nella attuazione di soluzioni che migliorano il grado di umanizzazione degli ambienti. Nelle postazioni di isolamento è stato installato un pc panel a bordo letto che permette ai pazienti infetti o immunodepressi di comunicare con i propri cari in conference call o di accedere a contenuti multimediali e TV.
Alla fine della conferenza è stato osservato un minuto di silenzio in ricordo delle vittime dell'alluvione di Giampilieri.